Val d'Ambiez, lo skyline di Dio
Apri gli occhi, non è un sogno: è la Val d’Ambiez, un posto molto amato dalla gente di San Lorenzo Dorsino. Questa valle, che ha fatto la storia dell’alpinismo, è la porta d’accesso alla parte meridionale del Gruppo di Brenta.
Incisa dalle acque del Rio Ambiez, inizia stretta ed incassata tra pareti rocciose. Poi improvvisamente si apre e lo sguardo si perde tra pascoli e guglie dolomitiche, oggi Patrimonio Unesco dell’Umanità. Torri e pareti dalla verticalità assoluta, famose a livello mondiale. Fra tutte Cima d’Ambiez (3096 m) conosciuta da tutti come la parete dalla roccia perfetta, regina dell’arrampicata, la più elegante come scrisse Ettore Castiglioni. E Cima Tosa, la più alta (3159 m), che da lontano appare come una testa calva.
Tra le più selvagge delle Dolomiti di Brenta, regno di cervi, caprioli, camosci e orsi bruno, la Val d’Ambiez conserva un tesoro nascosto: il giardino dei fossili. Nei pressi del Rifugio Cacciatore si possono vedere i resti dei megalodonti che quasi 200 milioni di anni fa hanno abitato le acque del mare tropicale che sostituiva queste montagne. La partenza del percorso è a circa 10 minuti dal rifugio, si estende per 300 m ed è percorribile in poco più di mezz'ora.
Un gioiello naturale e paesaggistico da percorrere a piedi lungo il segnavia 325 che si imbocca al Pont di Baesa, nei pressi del Ristoro Dolomiti. 12 chilometri, 1600 m di dislivello fino al Rifugio Agostini a 2405 m, dove lo sguardo si perde fino al lago di Garda. Nel mezzo Pont de Broca, che si getta un profondo e suggestivo canyon e conduce ad una fresca e suggestiva cascata. Malga Senaso di Sotto monticata con bestiame bovino e caprino dove trovare ottimi formaggi, burro e ricotta. Rifugio Cacciatore a 1821 m con una vista impareggiabile sulla corona di monti e pascoli dove, in estate, ammirare un allevamento speciale di yak senza corna.
Dal Ristoro Dolomiti al Rifugio Cacciatore è anche disponibile un servizio di jeep-navetta, su prenotazione.
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